"Lunedì di Pasqua in teramo, in vacanza: si desidera cercare un ristorante locale aperto in tutto il centro. Neanche l'ombra. ma, vagando intorno, appare un segno e luci che permettono di indovinare che un posto dove mangiare è lì. e sembra bello. Considerando che ci piace la cucina giapponese e abbiamo un'esperienza piuttosto ampia, entriamo e chiediamo se c'è spazio per due. E noi ne approfittiamo. il menu è solo digitale, che ad un dinosauro felice di essere come me non crea entusiasmo, ma con lo smartphone del mio partner e l'aiuto di un cameriere (che mi dice anche: Poi in un po 'non sarà in grado di mangiare ovunque pazienza: in cucina a casa cavo bene) passiamo il test. si inizia bene con antipasti, creativi ma gustosi (non è che capita troppo spesso): sia il ceviche sbagliato e un cappa elaborata. Preghiamo per una cena notevole, ma, ohinoi, ordiniamo ramen. che, per carità, è accettabile, ma niente di più: sapori non amalgamati, brodo non saporito. in confronto a tanti altri avidi in passato, deludente. il dolce mochi è in media. la cortesia e l'atmosfera non mancano e mi dispiace non dare un giudizio molto buono, ma se devo esprimere sinceramente la nostra esperienza, devo limitarmi ad un 3 su 5. Forse era l'unico piatto del genere, pero'. prezzi discretamente elevati, di regola nei ristoranti giapponesi."